soluzioni tecniche per problemi nella realizzazione di nuovi impianti

VIVAI
PIETRO PACINI

L'Impianto

soluzioni tecniche per problemi nella realizzazione di nuovi impianti


tipo di impianto oliveto intensivo


Contrariamente a quanto si pensa, l'olivo predilige i climi temporato-caldi, con inverni senza eccessivi e duraturi abbassamenti di temperatura e precipitazioni non abbondanti; questa pianta ha una elevata esigenza per la luce, fattore questo tenere in considerazione quando si sceglie la forma di allevamento e si esegue la potatura di produzione.

Per la realizzazione dell'impianto sono necessarie le seguenti operazioni:

  • livellamento del terreno per eliminare avvallamento o ciglioni;
  • concimazione di fondo, eseguita contemporaneamente allo scasso, con concimi organici minerali per costituire un'adeguata riserva di fertilità;
  • scasso o rippatora del terreno da effettuare in estate ad una profondità media di 70-90 cm.
  • Sistemazione della rete di scolo e messa in opera di eventuale drenaggio per garantire l'allontanamento delle acque in accesso ed evitare il ristagno idrico nelle zone esplorate dalle radici;
  • Squadro e segnalazione dei punti dove dovranno essere posti gli alberi;
  • Affinamento del terreno prima della messa a dimora delle piante;
  • Messa a dimora delle piante inquadrato o in rettangolo a seconda delle distanze scelte.
Oggi gli olivi provengono dal vivaio invasati; questa scelta vivaistica favorisce l'attecchimento delle piante e riduce le cure colturali al momento dell'impianto.
L'operazione di impianto ha inizio con la collocazione di un palo tutore; quindi, in corrispondenza del punto previsto, viene scavata una buca profonda 30-35 cm dentro la quale viene collocato il sistema radicale della pianta.

In genere vengono posti a dimora olivi auto radicati 18-24 mesi di età oppure innestati; in entrambi i casi è buona norma mantenere la pianta verticale, interrarla ad una profondità leggermente superiore a quella che aveva nel vivaio e riempire la buca con terra asciutta finemente frantumata.

Per completare la perfetta adesione della terra alle radici e creare le nuove premesse per la crescita delle piantine sono necessarie alcune irrigazioni ed una concimazione azotata con urea (max 50g), durante la primavera. Nelle zone più calde il periodo migliore per eseguire la piantagione è quello autunnale; realizzando l'impianto in tale epoca si favorisce l'attecchimento e si creano le condizioni ideali perché la giovane pianta, utilizzando le precipitazioni invernali, si prepari ad un'eccellente ripresa vegetativa nella primavera successiva.

Nelle zone fredde, viceversa, è preferibile effettuare l'impianto poco prima della ripresa vegetativa (marzo) per sfuggire ai frequenti abbassamenti termici primaverili.

È consigliabile, quando gli impianti vengono eseguiti in zone ventose, proteggere le chiome dell'azione dei venti, con paraventi naturali (piante frangiventi) o materiali diversi (reti, ecc;) ed assicurarle un adeguato tutore in legno.

Una volta messa a dimora l'ulivo non va abbandonato, ma dovrà ricevere le cure colturali necessarie per la sua rigogliosa crescita. Si possono sopprimere alcuni rami laterali del tronco (questi debbono essere limitati di numero per non perdere assolutamente il sopravvento sul resto della chioma), mentre, in primavera, è necessario proteggere le piante dall'insorgere di attacchi parassitari animali e/o vegetali.